giovedì 25 marzo 2021

CORNER LETTERARIO-Fumetto

L'INFERNO DI TOPOLINO


Luca Carpani


Dante, con la "Divina Commedia", il suo capolavoro, è considerato il sommo poeta e il padre della lingua italiana. Anche il mondo dei fumetti ha il suo "Dante", solo che si chiama Guido. Guido Martina.

Creatore di personaggi come Pecos Bill e Oklahoma, è celebre soprattutto per il suo ruolo nel mondo dei fumetti Disney: ebbe un ruolo importante nella creazione di Paperinik ed è considerato il padre della cosiddetta scuola Disney italiana, ossia i canoni di produzione che ancora oggi chiunque voglia cimentarsi nella nona arte deve rispettare. Questo è dovuto alla sua formidabile produzione di oltre un migliaio di storie a fumetti(!), tra cui una trentina di Parodie Disney (a cui abbiamo già accennato la scorsa volta, parlando di Dracula) ed è proprio qui che voglio andare a parare.

È infatti Martina a inventare questo genere e, reduce da alcuni anni come professore di lettere, ne scriverà moltissime, come Paperin di Tarascona, Paperopoli liberata, Paperino di Bergerac... ma siccome, com'è noto, il primo successo di un artista è difficilmente eguagliabile dai suoi seguiti, la prima di queste parodie è considerata (a buon titolo) il suo capolavoro, la sua "Divina Commedia"... perché proprio della Commedia si tratta!

Il titolo è "L'Inferno di Topolino", l'anno il 1949, e la storia era soltanto il suo secondo soggetto disneyano!

Nella primissima vignetta si può notare il nome dell'autore, evento per l'epoca più unico che raro (infatti viene citato solo lo sceneggiatore, ma il disegnatore no) e questo già basta a farci intendere la portata di tale opera. Ma non c'è scritto "soggetto" o "storia/sceneggiatura di G. Martina", c'è scritto "Verseggiatura di G. Martina". Sì, perché quel matto, per tutte le 72 tavole che compongono la storia, ha progettato le classiche vignette coi personaggi che parlano attraverso le nuvolette, ma per ciascuna di esse ha aggiunto didascalie scritte in terzine dantesche pressoché perfette... nonché esilaranti.

La storia all'epoca fece scalpore perché, oltre a seguire Topolino e Pippo, nei panni rispettivamente di Dante e Virgilio, attraverso l'Inferno descritto nella prima Cantica di Dante, presentava tutto il cast Disney allora conosciuto, dal Grillo Parlante a Eta Beta, dai Tre Porcellini a Dumbo, dai Tres Caballeros ai Sette Nani. Ma fece scalpore soprattutto per la spiazzante ironia: tra un Girone e l'altro Martina inserisce i truffaldini fiammiferi del Monopolio che non bruciano nemmeno tra le fiamme infernali, cita i comici Totò e Macario, il ciclista Fausto Coppi e perfino una sua collega fumettista che gli stava antipatica viene caricaturata come un demonio! Probabilmente all'epoca facevano più ridere la battute sulla società del dopoguerra, come la cupa selva dei suicidi (che qui diventa dei violenti contro le cose, ma mantiene gli alberi secchi e scortecciati) "che somiglia al Parco di Milano"!

L'inferno Disney presenta infatti una struttura simile a quella dantesca, con tanto di contrappasso, ma i peccatori sono per lo più Platone, Cicerone e i professori severi "che gli studenti fanno viver grami", ma anche i discoli che marinano la scuola, quelli che suggeriscono dal banco... La storia era infatti destinata ad un pubblico prevalentemente infantile, anche se oggi ci sembrerebbe impensabile far leggere a dei bambini storie così esplicite su fiamme e demoni torturatori. Inoltre la geniale mente dell'autore ha inserito innumerevoli citazioni tratte dall'opera di Dante, nonché la già citata satira che difficilmente i pargoli coglierebbero (per questo oggi è decisamente più apprezzata da un pubblico più maturo).

Io ho avuto la fortuna di trovare una ristampa de "L'Inferno di Topolino" al Lucca Comics di qualche anno fa, e lo volli comprare perchè conoscevo la storia, era un cult, ma mai mi sarei aspettato che fosse così divertente! Nonostante la mole di pagine, è una delle storie che ho riletto più volte in assoluto e non me ne stanco mai. Lo straconsiglio veramente a tutti... ma sappiate che se non avete studiato la Commedia non coglierete la metà delle battute come, per fare un esempio, l'episodio di Conte Ugolino, un arbitro non proprio imparziale che morde furiosamente... un pallone!






P.S.: per celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, Disney Libri-Giunti Editore ha creato un'opera da collezione: "PaperDante".
In questo volume si celebra un'opera unica: la prima storia illustrata Disney ispirata a Dante e realizzata da tre artisti geniali, lo sceneggiatore Augusto Macchetto, la disegnatrice Giada Perissinotto e il colorista Andrea Cagol, unita alle parodie storiche della Divina Commedia. Il volume di 192 pagine è composto dunque dalla storia illustrata di 48 pagine e - udite udite - dalla parodia di cui vi ho parlato, L'Inferno di Topolino di Guido Martina e Angelo Bioletto, e L'Inferno di Paperino di Giulio Chierchini.

Corrette in libreria!