giovedì 6 aprile 2023

CIAO, ALICE

prof.ssa Giorgia Dalmasso


Lo ammetto, ho dovuto aspettare qualche giorno. 

Subito, appena è accaduto, non ci sarei riuscita. Perché perdere uno studente è doloroso e una vita che si interrompe a 16 anni è un evento contro natura. Io non riuscivo ad accettarlo e continuo a sentirmi impotente e inadeguata.

Nessuno mi ha chiesto di farlo, ma Alice faceva parte della redazione e io credo sia doveroso salutarla anche da qui, dalle pagine di questo blog sul quale lei avrebbe tanto voluto ancora scrivere.

Alice era speciale. L'ho conosciuta in prima e il suo carattere forte e solare mi hanno conquistata. Forza e dignità sono forse proprio le parole che meglio la descrivono. Non l'ho mai sentita lamentarsi, mai l'ho vista giustificarsi o cercare scuse. Anzi. Mi imbarazzavano quasi il suo voler sempre restare al passo, la sua determinazione, la sua curiosità. Alice è la studentessa che tutti dovrebbero incontrare almeno una volta nella vita. Quella a cui capita di dover dire basta, che non importa, non c'è fretta, le cose importanti sono altre. E invece aveva ragione lei. A 14, 15, 16 anni... la scuola è importante, gli amici sono essenziali ed è fondamentale vederli negli occhi, non attraverso uno schermo luminoso. A quell'età è importante tingersi i capelli di blu e avere le unghie sempre laccate e curate; è importante ridere e imparare e così tentare di beffare la morte.


Alice mi ha insegnato sicuramente molto più di quanto le abbia insegnato io. E resterà per sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di  conoscerla. 

Grazie, piccola guerriera.

LA LETTURA TRA DI NOI: READ MORE!

 

di Carlotta Sambiagio


Il mondo della lettura è vastissimo ed è soggetto a continui dibattiti sulla sua utilità o meno.

Personalmente credo che leggere sia un passatempo molto interessante perché, essendo legata a ciò fin da quando ero bambina, non mi ha mai annoiata, anzi, mi ha incuriosita sempre di più riguardo ai temi della vita e mi ha sempre accompagnata in ogni momento diventando una parte fondamentale della mia persona.


Molti studi, inoltre, sostengono che leggere abbia molti benefici: stimola la mente migliorandone la memoria, riduce lo stress, aumenta le conoscenze e il vocabolario, fa sviluppare il senso critico aumentando il livello di concentrazione e fornisce nel tempo nuove abilità di scrittura. Insomma, sicuramente è un’attività piena di riscontri positivi.

Ma come si fa ad introdurre questo mondo in maniera costante nella nostra vita? Le persone, spesso e volentieri sommerse dagli impegni quotidiani, arrivano a casa e anche se amano leggere non hanno più voglia di farlo, me compresa. È necessario quindi inventarsi altre strategie per trovare un po’ di tempo da dedicare ai libri durante la giornata.

Fortunatamente nel nostro Istituto una soluzione è stata introdotta da ormai un paio di mesi, il progetto è il “Read More” di cui sicuramente avrete sentito parlare. Introdotto dalla professoressa Giorgia Dalmasso, ha lo scopo di far dedicare tutti gli studenti quindici minuti alla lettura, una volta a settimana, proprio per incrementare l’attività anche tra i banchi di scuola.
Ho avuto modo di confrontarmi con l’ideatrice del progetto per saperne di più sul motivo per cui è nato e da dove sono arrivate le idee per la sua creazione. La nostra scuola non ha più una biblioteca da anni, era stata eliminata per problemi di spazio e si trovava nell’attuale presidenza, ed era ormai doveroso fornire a noi alunni dei testi con cui confrontarci, anche solo per lo svago della lettura (ovvero l’obiettivo principale). Perciò, imbattendosi in un articolo che parlava proprio di un progetto nominato “Read More” promosso dal “Festivaletteratura” di Mantova (che però prevedeva venti minuti al giorno di lettura, cosa ovviamente impossibile nel nostro caso), ha deciso di provare a portare quest’idea anche nel nostro liceo. Il primo passo è stata la realizzazione della “biblioteca diffusa”, poi l'introduzione della pausa di lettura. Quest'anno il progetto è stato messo in piedi un po' frettolosamente, giusto per provare a vedere come si sarebbe sviluppato, ma si sta già pensando ad una sua vera e propria introduzione nell’orario scolastico dall’anno prossimo. Questo è dunque da considerarsi come una sorta di “anno pilota”. 

I libri, presenti in alcune aule della scuola, hanno diverse provenienze: alcuni sono quelli che giacevano nella ex biblioteca scolastica, altri sono donazioni degli studenti, mentre i restanti sono stati donati dall’associazione Territori mediante un progetto intitolato “Territori narranti”. L’idea è di fornire la più vasta tipologia di romanzi per far sì che ogni studente riesca a trovare una storia di suo gradimento, apprezzando veramente questo piccolo arco di tempo da dedicare alla lettura.


Le opinioni degli studenti rispetto al progetto sono ovviamente discordanti: c’è chi approva calorosamente l’iniziativa mentre alcuni non trovano attrattive in questa novità. 

Adesso l’obiettivo principale è quello di trovare la modalità giusta per mandare avanti in modo funzionale il progetto, cercando di capire come eventualmente migliorarlo.

E voi, cosa ne pensate?