di Carlotta Sambiagio
Il
mondo della lettura è vastissimo ed è soggetto a continui dibattiti
sulla sua utilità o meno.
Personalmente credo che leggere sia un passatempo molto interessante perché, essendo legata a ciò fin da quando ero bambina, non mi ha mai annoiata, anzi, mi ha incuriosita sempre di più riguardo ai temi della vita e mi ha sempre accompagnata in ogni momento diventando una parte fondamentale della mia persona.
Molti studi, inoltre, sostengono che leggere abbia molti benefici: stimola la mente migliorandone la memoria, riduce lo stress, aumenta le conoscenze e il vocabolario, fa sviluppare il senso critico aumentando il livello di concentrazione e fornisce nel tempo nuove abilità di scrittura. Insomma, sicuramente è un’attività piena di riscontri positivi.
Ma come si fa ad introdurre questo mondo in maniera costante nella nostra vita? Le persone, spesso e volentieri sommerse dagli impegni quotidiani, arrivano a casa e anche se amano leggere non hanno più voglia di farlo, me compresa. È necessario quindi inventarsi altre strategie per trovare un po’ di tempo da dedicare ai libri durante la giornata.
Fortunatamente
nel nostro Istituto una soluzione è stata introdotta da ormai un
paio di mesi, il progetto è il “Read More” di cui
sicuramente avrete sentito parlare. Introdotto dalla professoressa
Giorgia Dalmasso, ha lo scopo di far dedicare tutti gli studenti
quindici minuti alla lettura, una volta a settimana, proprio per
incrementare l’attività anche tra i banchi di scuola.
Ho
avuto modo di confrontarmi con l’ideatrice del progetto per saperne
di più sul motivo per cui è nato e da dove sono arrivate le idee
per la sua creazione. La nostra scuola non ha più una biblioteca da
anni, era stata eliminata per problemi di spazio e si trovava
nell’attuale presidenza, ed era ormai doveroso fornire a noi alunni
dei testi con cui confrontarci, anche solo per lo svago della lettura
(ovvero l’obiettivo principale). Perciò, imbattendosi in un
articolo che parlava proprio di un progetto nominato “Read More” promosso dal “Festivaletteratura” di Mantova (che però prevedeva venti
minuti al giorno di lettura, cosa ovviamente impossibile nel nostro
caso), ha deciso di provare a portare quest’idea anche nel nostro
liceo. Il primo passo è stata la realizzazione della “biblioteca diffusa”, poi l'introduzione della pausa di lettura. Quest'anno il progetto è stato messo in piedi un po' frettolosamente, giusto per provare a vedere come si sarebbe sviluppato, ma si sta già pensando ad una sua
vera e propria introduzione nell’orario scolastico dall’anno
prossimo. Questo è dunque da considerarsi come una sorta di “anno pilota”.
I libri, presenti in alcune aule della scuola, hanno diverse provenienze: alcuni sono quelli che giacevano nella ex biblioteca scolastica, altri sono donazioni degli studenti, mentre i restanti sono stati donati dall’associazione Territori mediante un progetto intitolato “Territori narranti”. L’idea è di fornire la più vasta tipologia di romanzi per far sì che ogni studente riesca a trovare una storia di suo gradimento, apprezzando veramente questo piccolo arco di tempo da dedicare alla lettura.
Le opinioni degli studenti rispetto al progetto sono ovviamente discordanti: c’è chi approva calorosamente l’iniziativa mentre alcuni non trovano attrattive in questa novità.
Adesso l’obiettivo principale è quello di trovare la modalità giusta per mandare avanti in modo funzionale il progetto, cercando di capire come eventualmente migliorarlo.
E voi, cosa ne pensate?