giovedì 25 gennaio 2024

NEWS

di Nicole Porelli


Riapre la buca delle lettere di “TispiEGO”!

Chiunque lo desideri potrà utilizzarla per fare domande su qualsiasi argomento (scrivendole su un biglietto firmato o anonimo, a voi la scelta) a cui noi risponderemo nei numeri successivi del giornalino. 

Vi chiediamo però cortesemente un minimo di buon senso e accortezza nel porci domande.

Grazie!

La buca delle lettere si trova all’entrata vicino alla bidelleria.

Non siate timidi!!!


CONTROIMMAGINI DELLA MASSA

LE SUBCULTURE

di Daniele Madala


Da sempre la cultura e lo stile di vita più seguiti da una società conformata hanno a che fare con il consumismo di massa. Le grandi multinazionali creano bisogni fittizi, come vestiario, dispositivi elettronici, alimenti..., con l'unico fine di arricchirsi in modo inverosimile, ottenendo profitti senza pari. Il conformismo, “detto conformismo di massa”, porta così una massa di persone a seguire stesse abitudini, eguali comportamenti, simili stili di vita e affini principi etico-morali. 

L’esempio più recente di categoria di persone che ha aderito al conformismo di massa è la cosiddetta “Generazione Z”, detta anche Post-Millennials o IGen.

In Italia moltissimi tra i giovani nati tra il 1997 e il 2012 si lasciano ammaliare sempre di più dai nuovi fenomeni di tendenza, come il progresso tecnologico avanzato, le discoteche, la musica di nuova generazione affine a generi come la Trap o la Drill…

Moltissimi gruppi di persone però adorano distinguersi dalla massa, finendo per creare fenomeni lontani dal consumismo, fenomeni che si distinguono per bisogni sociali, principi, abbigliamento, stile artistico-musicale… le cosiddette subculture.

Le subculture non sono nient’altro che un bisogno sovversivo e anticonformista di un gruppo di persone. Questo fenomeno fu studiato dall’Università di Chicago a partire dalla fine dell'800, osservando i comportamenti che alcune persone avevano al di fuori delle norme sociali, commettendo atti devianti e trasgressivi

Le prime vere subculture nascono a partire dagli anni ’50 del Novecento, in Inghilterra e negli USA ed erano trasgressive, urlavano bisogni di una nuova società più liberale e aperta a nuove mentalità.

Nei testi delle canzoni Rock N’Roll si parlava molto spesso del rifiuto di coloro che erano da considerare deviati mentali. Le prime ad emergere furono i Mods e i Rockabilly, che arrivavano dagli USA e dal Regno Unito da generi musicali come il Jazz, lo Swing, il Blues.

Il Rockabilly vestì abiti molto avanguardistici e girò su moto costose come segno di rivoluzione societaria pacifica. 

Negli anni ’60, con l’affermazione del Rock, nascono i Rockers, sottocultura trasgressiva che mostrava un anticonformismo sociale nell'abbigliamento, nei comportamenti e nella musica. Diventano cult le giacche di pelle e le Harley Davidson. 

Sempre in quello stesso periodo nasce in Italia il fenomeno dei Paninari, persone di elevato rango sociale che si distinguevano per il costo dei loro abiti firmati. 

In altri luoghi si crearono anche gruppi che affrontavano tematiche cupe come il satanismo, il mondo dopo la morte e l’esclusione sociale; tra questi negli anni ’80 i Metallari, caratterizzati da un abbigliamento nero e borchiato, i Punk con abiti sovversivi e strambi, la New Wave, che avrebbero anticipato culture moderne come gli Indie Boys e gli Emo, i quali invece avrebbero trattato tematiche filosofiche e incentrate sull’esistenza a e sulle emozioni personali.

In ogni uomo e donna c’è sempre stato il bisogno di distinguersi dalla massa in modo da poter creare un’immagine unica di sé. Al giorno d’oggi le subculture esistono in modo marginale, in quanto sono tutte diventate modello di conformismo della modernissima cultura mainstream.



Immagine digitale con esempi di varie subculture, tra queste: Emo, Punk, Metallari, Rockers, Indie, Elegants Men, Rappers, Hippie, Dark….





La Sottocultura vive in ognuno di noi. La volontà di distinguerci da persone conformate giustifica la molteplicità e la diversità tra persone.

Catherine House

di Matilde Martino


A "Catherine House" di Elisabeth Thomas ho dato 5 stelle perché penso che sia il romanzo che mi ha "preso" di più in tutte le vacanze di Natale. 
Lo consiglierei soprattutto alle persone a cui piacciono le storie psicologiche.

Si capisce già dal retro di copertina che si tratta di una trama psicologica quindi, se vi piacciono, penso proprio che dobbiate affrettarvi a leggerlo.

Sono rimasta incollata alle sue pagine per interi pomeriggi e quando lo stavo leggendo mi sentivo proprio come se fossi sempre a fianco della protagonista o addirittura lei, Ines. 

Mi sentivo coinvolta e integrata tra i personaggi all'interno della casa, nella quale tutta la storia si svolge, a tal punto che avrei voluto leggerlo all'infinito per sentirmi sempre lì dentro.

La trama è la seguente:

Nascosta tra le foreste della Pennsylvania, Catherine House è una scuola d'eccellenza che ha sfornato premi Nobel, giudici della Corte suprema e personalità di primo piano nel mondo dell'arte, della cultura e della politica. I suoi criteri di ammissione sono rigidissimi, e le poche persone che ogni anno superano la selezione avranno vitto, alloggio e istruzione gratuiti, ma per tre anni - estati comprese - saranno completamente tagliate fuori dal mondo esterno: niente visite, telefonate, televisione, musica... Alla fine, però, avranno davanti a sé carriere brillanti, potere e prestigio in qualunque campo desiderino. Per Ines Murillo, Catherine House è la cosa più vicina a una casa che abbia mai avuto. Ma i rigidi rituali della scuola presto trasformano l'edificio in una prigione tanto affascinante quanto ambigua. E quando scoppia la tragedia, Ines inizia a sospettare che l'istituto nasconda un pericoloso segreto.



Buona lettura!


I SOCIAL

di Nicole Porelli


Un social network è un servizio Internet che consente la comunicazione e la condivisione di testi con persone fisicamente distanti. Questi servizi sono nati alla fine degli anni Novanta e diventati popolari nel Duemila.

PRO

I social media possono essere dunque vantaggiosi perché offrono la possibilità di connettersi con persone che si trovano in qualunque parte del mondo. Infatti, grazie a piattaforme come Instagram, TikTok e Twitter, si possono creare nuove amicizie, nuove relazioni anche con i familiari. Tutto questo ha facilitato lo scambio di idee e di informazioni; sui social si può esprimere la propria opinione, partecipare a dibattiti e avere accesso a una vasta gamma di foto, video e articoli.

Dal punto di vista economico, i social offrono opportunità di marketing e la produzione di prodotti, infatti le aziende posso raggiungere un pubblico ampio e interagire direttamente con i clienti e possono sponsorizzare i propri prodotti grazie ai social.

CONTRO

In questi ultimi anni i social sono diventati parte della nostra vita, ma spesso in modo negativo: molti ragazzi passano la maggior parte del tempo sul telefono e quindi sui social trascurando la scuola, gli amici, la famiglia e altre attività importanti creando un vero e proprio isolamento sociale. Talvolta si crea anche una dipendenza dal telefono chiamata nomofobia. Infatti si è visto che in mancanza di connessione si hanno dei veri e propri attacchi di panico, vertigini e in casi più estremi tachicardia. 

Perciò è consigliato avere un sano ed equilibrato rapporto con i social. 

All'uso prolungato del telefono vengono anche associate la perdita di attenzione e di concentrazione.

Un altro aspetto negativo è la disinformazione e la diffusione di notizie false, infatti la facilità di condivisione di contenuti ha portato alla diffusione di informazioni errate.

Infine, uno degli svantaggi principali riguarda la privacy e la gestione delle informazioni personali; spesso gli utenti sono esposti a rischi come il furto di identità, la diffusione di dati personali e la violazione delle privacy. È importante infatti adottare delle misure di sicurezza per proteggere i propri dati.




GLI ANIME DA NON PERDERE

di Martina Misiano


5 ANIME DA NON PERDERE PER NESSUN MOTIVO



IL RITORNO DEL CAPO RUFY

Iniziamo con One Piece, un episodio filler che regala delle belle emozioni al pubblico. Una puntata che vi consigliamo di recuperare in tutta la sua interezza, nonostante si tratti di un filler.

Anzi, visto che il franchise è più “estivo” che “invernale”, un episodio che esce fuori dagli schemi è proprio quello che ci vuole.

La storia vede al centro di tutto Buggy il Clown e la sua banda, alla ricerca di uno uomo che gli deve dei soldi. Successivamente il tutto si tramuterà in una bellissima storia dal sapore classico giapponese, che andrà a sfociare in una calda magia natalizia.


UN NATALE SENZA RANMA

Qui andiamo sul classico e, rispetto al precedente abbiamo un OAV natalizio che al centro mette Ranma, il cult per eccellenza degli anni Ottanta.

L’episodio è molto interessante e si apre con l’annuncio che i personaggi della storia passeranno la vigilia sotto la neve.

La trama è completamente natalizia e ovviamente si parla di regali e spensieratezza in pieno stile Ranma, un cult memorabile da rispolverare sicuramente anche dopo Natale. Su YouTube è disponibile l’episodio completo.



LA CITTÀ INCANTATA (STUDIO GHIBI)

La Città Incantata, tra i film dello Studio, è uno di quelli che più rispecchia il concetto di favola e dolcezza, anche se quasi tutte le pellicole rappresentano alla grande queste sensazioni ed emozioni.

La “favola” è un film da vedere e rivedere, in famiglia, da soli o in compagnia. Per i nostalgici dell’atmosfera magica fatta di luci e alberi.



TOKYO GODFATHERS (SATOSHI KON) 

Tokyo Godfathers è uno dei capolavori del compianto regista Satoshi Kon, un artista dalla creatività smisurata, capace di raccontare con uno stile inconfondibile tutte le sfaccettature della vita e dell’esistenza dell’essere umano, non solo con la rappresentazione visiva ma anche scritta, ricca di metafore.

La storia mette al centro tre senzatetto alla Viglia di Natale, che trovano per caso una bambina nell’immondizia. Uno è Hana, una donna trans intenta a tenere la bambina, l’altro vagabondo è Gin, un uomo alcolizzato la cui vista è stata distrutta dai suoi vizi, e infine Miyuki, una ragazzina scappata di casa.

Non anticipiamo altro ma basta solamente questo per invogliarvi a visionare questo lungometraggio.




domenica 14 gennaio 2024

SI BALLA!

RINASCE IL GRUPPO DI DANZA

di Daniela Ferrero


Dall’impegno di un gruppo di ex studenti dell'Itis di Cuneo nasceva nel 2000 il Festival dello studente.

Da allora i ragazzi delle scuole superiori della nostra città si sono confrontati nelle tre discipline: musica, teatro e danza, dando vita a una bellissima manifestazione che ha accompagnato la fine degli anni scolastici permettendo a tutti di salutarsi prima delle vacanze estive in un clima di arte e festa.

Il liceo Bianchi Virginio ha schierato le sue squadre in diverse occasioni ottenendo anche ottimi risultati: nell’ultima edizione la rock band ha portato il nostro istituto alla vittoria nella sua categoria e i ragazzi del teatro ci hanno emozionati portando sul palco bellissimi e intimi pensieri tratti da pagine di diario.

In questo 2024 alcuni studenti si stanno impegnando per far rinascere il gruppo di danza della scuola che ormai mancava da alcuni anni.

L’obiettivo è condividere la passione per la danza in un clima di divertimento e amicizia, a prescindere dagli anni di esperienza o dalla preparazione di base dei partecipanti: che si sia già ballerini o neofiti quello che conta è l’entusiasmo e la voglia di costruire qualcosa di bello tutti insieme.

Il progetto sta partendo in questi giorni e, superate le iniziali difficoltà, sta iniziando a prendere forma.

Ci si incontrerà settimanalmente il giovedì dalle 17 alle 18 in una vera sala danza presso la scuola Danzicherie, poco distante dal nostro istituto.

I generi rappresentati al momento sono hip hop, modern, contemporanea e, con un po’ di coraggio, forse anche classica.

Le adesioni sono ancora aperte e il gruppo non vede l’ora di crescere accogliendo chiunque voglia farne parte.

Per avere informazioni contattate il numero 3713324707 o l’instagram @_danl3la_




Ci sono delle scorciatoie per la felicità, e la danza è una di queste

                                                                                                    Viki Baum



domenica 7 gennaio 2024

E VOI LE CONOSCETE LE ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE DEL NOSTRO ISTITUTO?

di Giana Jacopo


Ciao a tutti ragazz* tramite questo articolo volevo ricordare a tutti voi alcune attività extrascolastiche del nostro Istituto che comprendono, oltre al nostro giornalino, anche il progetto Rock-Band coordinato dai professori Fornaro, Quattromini e Battaglia e che vede coinvolti circa 25 ragazzi dell’artistico e del musicale, nella formazione di un gruppo rock e il laboratorio teatrale.

Lo scopo del progetto Rock band è quello di incrementare le competenze musicali dei ragazzi e, allo stesso tempo, lavorare sulla comunicazione tra pari, sulle abilità sociali e relazionali degli allievi coinvolti.

Durante l’anno si prepara poi uno spettacolo da proporre al pubblico e, vista l’inaspettata vincita dell’anno scorso nella sezione musica del Festival dello Studente di fronte a circa 1500 persone, l’istituto ha acquistato strumenti nuovi e ha finanziato la presenza di un direttore tecnico (la professoressa Isoardi), presenza importante nella parte musicale.

Anche quest’anno la band punta ad ottenere grandi risultati e per questo auguriamo loro di uscire dalla competizione vincitori.

Parliamo adesso della seconda attività coinvolta nel Festival dello Studente: quella del laboratorio teatrale condotto da Daniela Caratto, la quale da me intervistata mi ha descritto il suo lavoro utilizzando più volte la parola “ gioco “ “ conoscenza (di sé) “ e “ scoperta “.

Gioco, perché durante il laboratorio si gioca, non solo attraverso gli esercizi che vengono proposti, ma ci si mette in gioco grazie a personaggi da interpretare con i quali si gioca.

Conoscenza, perché attraverso le arti sceniche ci si può esprimere in modo libero conoscendo qualcosa di nuovo in sé, così come “ scoperta “ perché il teatro ci offre la possibilità di scoprire la bellezza che ci abita.

L’obiettivo del corso è quello di avvicinare gli studenti alla teatralità creando un ambiente non competitivo e di stimolo reciproco nel quale ci si possa esprimere attraverso le proprie caratteristiche personali e lasciando spazio alla propria emotività.



Spero che queste informazioni vi abbiano almeno un po’ incuriosit* e, perché no, magari stimolat* a partecipare direttamente!