“L’ignoto è sempre stato molto attraente per me… e lo è tuttora”
di Aurora Armando
Da sempre il mondo della fisica è un mondo maschile, con regole scritte da uomini per gli uomini.
È sempre stato quasi impossibile accedervi per una donna; nel secolo scorso sono state pochissime le pubblicazioni a firma femminile e altrettanto rare sono state le studiose prese in considerazione per le loro ricerche o invitate a parlarne. I premi Nobel per la fisica assegnati alle donne sono solo 4 finora, su 213 totali.
Tra le donne importanti che sono state anche menzionate dalla fisica quantistica Gabriella Greison nel suo monologo teatrale "Sei donne che hanno cambiato il mondo - Le grandi scienziate della fisica del XX secolo" (tratto dal suo libro) ci sono Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin e Mileva Maric e, la mia preferita, Hedy Lamarr.
Hedy Lamarr è nota soprattutto per essere stata un’attrice austriaca che negli anni Trenta e Quaranta ha stregato Hollywood con il suo incredibile fascino. È stata definita infatti “la donna più bella del mondo”, ma molti non sanno che è stata anche un’inventrice di primo livello, capace di sviluppare, tra le altre cose, un sistema di modulazione per la codifica di informazioni su frequenze radio, alla base delle attuali reti wi-fi.
Nata il 9 novembre 1914, Hedwig Eva Maria Kiesler, nota a Hollywood come Hedy Lamarr, iniziò presto la sua carriera di attrice per la sua bellezza più che per la sua bravura, tanto che dovette abbandonare gli studi di ingegneria per i quali era molto portata.
Divenne famosa in Austria e non solo per la sua partecipazione a scene di nudo nel film “Estasi”, poi censurato.
Sposò un magnate austriaco dell’industria bellica che era a contatto con illustri uomini politici dell’epoca. Il marito non amava veramente la moglie e non appena seppe le sue origini ebraiche la ripudiò, come imponevano le leggi razziali del periodo storico.
Hedy si trasferì poi in America dove continuò la sua carriera da attrice lavorando con i più grandi attori americani.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Hedy offrì i propri servizi al governo degli Stati Uniti, dal momento che possedeva informazioni riservate riguardo gli armamenti dell’esercito tedesco. Collocata nel dipartimento di tecnologia militare, Hedy si rese conto che i segnali radio che guidavano i siluri dell’esercito nordamericano erano molto facili da intercettare. Fu allora che elaborò, insieme all’amico compositore George Antheil, un sistema di rilevamento di siluri radiocomandati. Ispirato a un principio musicale, funzionava su ottantotto frequenze, l’equivalente dei tasti del pianoforte, ed era in grado di far saltare i segnali di trasmissione tra le frequenze dello spettro magnetico.
I militari all’epoca non seppero apprezzare l’utilità dell’invenzione che stava offrendo loro Hedy, finché molti anni dopo, nel 1962, ci fu la crisi dei missili cubani. Allora la tecnologia di Lamarr fu usata per intercettare le comunicazioni e il controllo dei siluri. Ancora oggi quel sistema si utilizza per i sistemi di localizzazione via satellite, come il GPS, che fu il precursore del wi-fi.
Ebbe una vita travagliata (6 mariti e innumerevoli amanti), non riuscì mai a farsi apprezzare per le due doti intellettuali e soffrì molto per il fatto di essere considerata solo per la sua avvenenza.
Isolata e amareggiata, Hedy Lamarr trascorse i suoi ultimi anni ritirata nella sua villa a Miami. Quando le offrirono il Pioneer Award, nel 1997, lo ricevette con scetticismo commentando: «Era ora». Hedy morì da sola, ormai cieca, in povertà, in un alloggio a Caselberry nel 2000.
Benché nelle sue memorie, Ecstasy and Me, Hedy Lamarr non dica esplicitamente se fosse stata o meno una spia – è evidente che le qualità non le sarebbero mancate –, quel che è certo è che fu una donna dall’intelligenza fuori dal comune.
Il suo desiderio di conoscenza è perfettamente espresso dalla sua frase: «La speranza e la curiosità per il futuro mi sembravano meglio della sicurezza del presente. L’ignoto è sempre stato molto attraente per me… e lo è tuttora».
Oggi, in Austria, la Giornata dell’inventore si celebra il 9 novembre, giorno della sua nascita, proprio in suo onore.
Sarebbe bello che molte giovani donne conoscessero di più le donne che hanno contribuito a innovare le scienze, soprattutto per cercare di abbattere gli ostacoli e i pregiudizi che ci si trova ancora a dover superare per potersi affermare in questo campo.