di Laura Bota
Libertà.
Li/ber/tà. Quante volte abbiamo abusato di una parola così dolce e
volatile. Quante volte ci siamo interrogati sul suo significato,
quante volte ci siamo chiesti se siamo davvero liberi o solo dei
burattini.
Sono domande soffocanti che ci fanno cadere in un oblio confuso e senza forma.
Così è come si sente Oliva, (attenzione, Oliva senza la i!) una donna di trent’anni dal passato e della famiglia difficile ma che vive una vita semplice, fatta di ore passate in ufficio e piselli al wasabi mangiati di nascosto. 5 chili di troppo e un fidanzato, quasi marito, che non l’ha mai vista struccata.
Le notti le passa insonne a rigirarsi senza trovare le risposte alle sue domande. Tema focale? Sua zia. Sua zia, che è scomparsa 16 anni prima e che, dal nulla, le manda una lettera con un biglietto di sola andata per Parigi.
Oliva non lo sa, ma quando scenderà da quel soffocante treno notturno che la porterà fino a Parigi, la sua vita cambierà del tutto.
Le corse per andare in ufficio, i trattamenti di cheratina e le diete miracolose smetteranno di esistere. Parigi diventerà il suo unico pensiero.
Una corsa che pare infinita per incontrare sua zia. Un unico luogo sicuro: la famosa libreria Shakespeare and Company. È proprio qui che incontrerà i personaggi dai più strani modi ma dalle anime più gentili; dopotutto, il motto della libreria è “non essere inospitale con gli estranei, potrebbero essere angeli in borghese”.
Sono domande soffocanti che ci fanno cadere in un oblio confuso e senza forma.
Così è come si sente Oliva, (attenzione, Oliva senza la i!) una donna di trent’anni dal passato e della famiglia difficile ma che vive una vita semplice, fatta di ore passate in ufficio e piselli al wasabi mangiati di nascosto. 5 chili di troppo e un fidanzato, quasi marito, che non l’ha mai vista struccata.
Le notti le passa insonne a rigirarsi senza trovare le risposte alle sue domande. Tema focale? Sua zia. Sua zia, che è scomparsa 16 anni prima e che, dal nulla, le manda una lettera con un biglietto di sola andata per Parigi.
Oliva non lo sa, ma quando scenderà da quel soffocante treno notturno che la porterà fino a Parigi, la sua vita cambierà del tutto.
Le corse per andare in ufficio, i trattamenti di cheratina e le diete miracolose smetteranno di esistere. Parigi diventerà il suo unico pensiero.
Una corsa che pare infinita per incontrare sua zia. Un unico luogo sicuro: la famosa libreria Shakespeare and Company. È proprio qui che incontrerà i personaggi dai più strani modi ma dalle anime più gentili; dopotutto, il motto della libreria è “non essere inospitale con gli estranei, potrebbero essere angeli in borghese”.
Materassi
scomodi, ore passate a riordinare libri, vestiti floreali e capelli
al vento. Se Oliva avesse saputo le condizioni in cui avrebbe dovuto
vivere per le settimane successive alla sua partenza, non
avrebbe mai messo piede su quel treno. Non pensava neanche di
rimanerci per più di un weekend.
Ma
è proprio grazie all’incontro di burberi personaggi, corse per le
vie strette di Parigi e colazioni nei bar più disparati che Oliva
metterà fine alla sua recita. La sua vecchia vita, quella passata a
rimuginare su tutte le possibilità perdute, inizia a scivolarle via
dalle dita. Una vita fatta di scelte oneste e di veri sentimenti
prende posto tra le sue braccia e Oliva questa volta non ha
intenzione di lasciarsela sfuggire.
"Le piccole libertà" di Lorenza Gentile è un
libro che ti fa rimanere incollato dalla prima all’ultima pagina.
Che ti fa ridere, che ti piangere e che ti fa pensare. Un libro che ti
insegna ad apprezzare le piccole cose e a vedere il mondo da un’altra
prospettiva. Che mostra come dopo tutto siamo noi quelli che ci
capiamo e che ci conosciamo meglio.
Un consiglio?
Leggetelo
accompagnato da un cafè au lait e dei macarons, nel vostro bar preferito e durante una giornata primaverile.
E, magari, dopo aver finito di leggere, fate quella cosa che avreste
sempre voluto fare.