giovedì 13 maggio 2021

LA PAROLA DEL GIORNO

 

DOMANDA

Sappiamo tutti che cos’è una domanda, ma abbiamo mai provato ad analizzarla fino in fondo?



Il non sapere è sempre stato un elemento di frustrazione per gli esseri umani ed è per questo che si è creato il concetto vero e proprio della domanda: porsi un determinato quesito o affrontare situazioni sconosciute con il puro scopo di trovarne una motivazione (ovvero la cosiddetta risposta). Questo processo è, se ci si pensa attentamente, un progresso non insignificante, basti pensare che si è passati da un semplice “non sapere” ad un “voglio sapere anche se non so”. Mi viene da pensare al famoso Socrate: lui diceva di essere il più colto perché “so di non sapere” ed è un concetto su cui mi è capitato di riflettere parecchio. Seguitemi nel mio ragionamento: colui che pensa solamente di sapere non andrà mai oltre ai propri limiti chiedendosi cos’è quel qualcosa che non sa e di conseguenza non ci sarebbe un progresso di alcun tipo. Il punto è che è proprio il non sapere che permette alle persone di evolversi e magari nemmeno ci sembra di aver fatto chissà che cosa quando abbiamo imparato una nozione. Un po’ come quando ho voluto imparare a risolvere il cubo di Rubick perché mi sembrava pazzesco e dopo che sono effettivamente riuscita a memorizzare un metodo mi sembrava quasi di non aver fatto nulla di straordinario. Sotto un certo punto di vista può essere molto frustrante, tutto ciò che ci sembra incredibile una volta fatto può essere deludente forse per colpa delle fantomatiche aspettative sempre troppo alte. Dalle mie riflessioni ho potuto dedurre diverse cose: farsi delle paranoie o immaginarsi chissà che cosa da un evento o simili rovina esponenzialmente l’esperienza in sé quindi è meglio non pensarci affatto; dall’altro lato invece se non si mettesse tra il “non sapere” e il “sapere per certo” qualche teoria il percorso si fermerebbe prima ancora di cominciare ed è esattamente quello che ho fatto io in questo momento. In un mondo fuori dagli schemi riflettere su ciò che non si conosce è appagante anche se la propria teoria non è quella corretta proprio perché nella nostra testa è perfettamente verosimile e plausibile.