domenica 16 gennaio 2022

BELLEZZA E SOSTENIBILITÀ

di Aurora Armando


Queste le due parole che spiccano nel padiglione Italia all’Expo 2020 di Dubai.

BELLEZZA perché il claim del nostro padiglione è “Beauty connects People” cioè “la bellezza unisce le persone”, un’estensione delle due tematiche dell’esposizione mondiale “Sostenibilità e Opportunità”

E di una bellezza particolare è la struttura del padiglione, che cattura l’attenzione per la particolarità dell’architettura: si tratta di un edificio con una copertura costituita da tre scafi di navi capovolte (che riproducono i colori della bandiera) con facciate ricoperte di corde nautiche.

SOSTENIBILITÀ, perché i materiali con cui è costruito sono tutti riciclati e riciclabili, oppure di nuova concezione ma sempre ecologici. Ad esempio sia la duna esterna che il pavimento della passerella sospesa interna sono realizzati con un nuovo materiale ecosostenibile composto da sabbia, caffè e polvere ottenuta dalle bucce d’arancia. Non mancano poi le piante, il polmone verde del padiglione: in piccole vasche vengono coltivate alghe come la spirulina in grado di convertire l’anidride carbonica in ossigeno.

Ma passiamo a descrivervi l’edificio... In caso non riusciste ad andare direttamente a Dubai a vederlo!

Il progetto architettonico è di Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, con un percorso espositivo curato da Davide Rampello che interpreta perfettamente il tema generale di Expo Dubai “Connettere le menti, generare il futuro”.





Sotto alle tre imbarcazioni che compongono il tetto dell’edificio c’è una facciata dinamica (realizzata in corde nautiche, a loro volta prodotte attraverso il riciclo di circa 2 milioni di bottiglie di plastica aperta agli agenti atmosferici), con un sistema naturale di mitigazione del clima che sostituisce l’aria condizionata.. Nel complesso, il Padiglione si ispira ai temi del design circolare – che ricorre in tutto il progetto grazie all’uso di materiali e componenti riciclati/riciclabili e riusati/riusabili.

La scelta della copertura dell’edificio evoca le storiche connessioni via mare tra la penisola italiana e quella araba. Tre imbarcazioni arrivate a Dubai diventano il tetto del Padiglione e, al termine di Expo, possono essere usate per salpare verso nuove destinazioni. L’intera esperienza del Padiglione è pensata come un percorso, che inizia da una scala mobile che conduce i visitatori a 11 metri dal suolo, direttamente sotto la navata del primo scafo. Da questo punto panoramico è possibile osservare l’intero Padiglione e intravedere il contesto circostante, per poi iniziare a camminare su una passerella sospesa al di sopra degli ambienti espositivi e delle installazioni. Tra gli spazi principali c’è appunto il Belvedere: una costruzione circolare sormontata da una cupola ricoperta da piante selvatiche della macchia mediterranea: un richiamo ai giardini rinascimentali e al paesaggio italiano.

Sono ormai oltre 200mila i visitatori in presenza al Padiglione Italia; a loro poi si aggiungono quelli virtuali, ovvero 3,4 milioni di utenti raggiunti tramite il portale web, i canali social (Facebook, Linkedin, Instagram, Twitter, TikTok, YouTube) e la app del Padiglione. Non vi resta che visitare il portale web e seguire le varie iniziative che si susseguono nelle 26 settimane di apertura dell’Expo Dubai dal 29 settembre 2021 al 31 marzo 2022.

P.S.: vogliamo parlare poi della riproduzione del David di Michelangelo, eseguita con una particolare tecnica 3D, ingabbiata in una struttura che incornicia il volto per vederlo bene nei dettagli ma impedisce la visibilità a 360 gradi del corpo, specie delle parti basse?

Beh, la più rappresentativa opera italiana anche se solo in riproduzione è in versione censurata proprio per non turbare la sensibilità del paese ospitante e la cultura araba.

Pace, consoliamoci con il Teatro della Memoria, cioè una serie di mosaici dorati che riproducono la decorazione della Cappella Palatina di Palermo.