martedì 11 marzo 2025

NUMERO 1 - MARZO 2025

 


LA REDAZIONE 2025

RESPONSABILE DEL PROGETTO: PROF.SSA GIORGIA DALMASSO 


ABRATE AURORA YARI - 1^A LICEO ARTISTICO 

BOTTA FIORELLA - 3^F LICEO ARTISTICO 

DE VIZIA GIULIA - 3^A ITG 

GARELLI SOFIA - 1^M LICEO MUSICALE 

GIUFFRE’ AURORA - 3^F LICEO ARTISTICO 

PIANA MORGANA CLELIA - 2^A LICEO ARTISTICO 

RABINO ANNA - 2^M LICEO MUSICALE


CI PRESENTIAMO:

  • Ciao, sono Anna Rabino e frequento il Liceo Musicale. Mi piace leggere, scrivere e studiare letteratura, la storia greca e quella romana. Mi piace cucinare dolci, guardare le stelle, parlare tutta la notte, ballare, ridere, fare tardi la sera e svegliarmi tardi la mattina. Mi piacciono i fiori, il Natale, la neve, i temporali estivi, l’arte, i viaggi e le culture straniere. Mi piace il silenzio, il sole, le strade affollate e i sentieri di montagna.
  • Ciao! Sono Fiorella Botta, frequento il terzo anno del Liceo Artistico, indirizzo figurativo. Da me potete aspettarvi recensioni di mostre (un po' scontato, immagino) e consigli di lettura. Amo molto l'arte e magari vedrete qualche mio disegno ogni tanto. Mi piace molto guardare le serie TV (più dei film) così potrà capitare di darvi qualche opinione qua e là. Io mi occuperò anche di impaginare tiSpiEGO, per cui, se ci saranno delle colonne storte, saprete a chi dare la colpa.
  • Ciao, sono Aurora Abrate, frequento il Liceo Artistico. Nel tempo libero mi piace ascoltare musica, uscire con gli amici, disegnare e leggere. Amo anche guardare le serie TV e ablo español. Olè!
  • Ciao, sono Morgana. Mi piace il sole, mi piace la pioggia, mi piace quasi tutto, mi piace stare con i piedi nel fango e correre via. Mi piace guardare il mondo. Mi piace essere felice. Mi piace stare con le persone, mi piace conoscere, scoprire, mi piace vivere. Spero piaccia anche a voi. Sono anche disordinata e casinista. Tra le tante cose mi interessano ci sono il mondo e la politica, per cui penso che parlerò spesso di quello.
  • Ciao sono Giulia, frequento il terzo anno dell'Istituto per Geometri, nel tempo libero, quando il meteo lo permette, esco a fare un giro con lo scooter, se no creo progetti di appartamenti e villette su un programma digitale, mi piace molto cucinare sia ricette salate sia dolci. Ho scelto di partecipare al progetto del giornalino TiSpiEGO per capire un po' meglio quello che c'è dietro le quinte della creazione di un giornale, immergermi in quelli che possono essere gli argomenti da affrontare e scambiare opinioni con i miei compagni di lavoro. 
  • Sono Aurora Giuffrè e frequento il terzo anno del Liceo Artistico, indirizzo figurativo. Amo la musica, mi piace ascoltarla, praticarla e parlarne, perciò vorrei dedicare diversi articoli proprio alle recensioni musicali. Oltre a questo, mi piacciono l'arte, la storia, la letteratura, e potrei continuare all'infinito. Aspettatevi dunque pezzi di qualunque tema artistico, che sceglierò sempre secondo un rigidissimo criterio: l'ispirazione del momento! 
  • Mi chiamo Sofia e ho 15 anni, Le mie passioni sono la musica, in particolare il jazz, e i bambini. Cercherò di portare un po’ di me in questo giornalino: vi lascio leggere il mio primo articolo, che di certo vi dirà di più di me e della mia personalità di quanto io possa fare in queste poche righe… buona lettura!

domenica 2 marzo 2025

FEMMINICIDI

SEMPRE PIù FREQUENTI IN ITALIA

CIRCA 150 CASI ALL’ANNO

di Aurora Abrate

Anche quest’anno quasi 100 donne sono state uccise per motivi relazionali o familiari, dal proprio ex o fidanzato.

Nel 2024, mentre si svolgeva il processo dei due femminicidi di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, centinaia di donne venivano uccise. La maggior parte degli omicidi è avvenuto in famiglia e per mano del partner.

Il caso di Giulia Tramontano

L’omicidio di Giulia Tramontano è uno dei casi che ha occupato di più i nostri telegiornali nel 2024.

Giulia ha incontrato la morte faccia a faccia rientrando a casa dopo una serata fuori. Il compagno aveva organizzato tutto. L'uomo avrebbe cercato di accoltellarla più volte e di fare a pezzi il corpo per poi nasconderlo. Ha denunciato la scomparsa il giorno dopo e portato il cadavere a meno di 700 metri da casa sua.

Alessandro Impagniatiello - questo il nome dell’assassino - per la morte della compagna uccisa quasi al termine della gravidanza è stato condannato all’ergastolo.

Come prevenire i femminicidi?

Quello di Giulia Tramontano è uno degli innumerevoli casi di femminicidio in Italia.

Ma come si possono prevenire?

Si possono prevenire?

Innanzitutto possiamo iniziare a capire se alcuni atteggiamenti sono tossici. Riconoscerli ci potrebbe aiutare ad evitarli.

Ad esempio:

  • è troppo geloso
  • vuole sempre conoscere la tua posizione e sapere dove sei
  • è irrispettoso nei tuoi confronti
  • è diventato sempre più freddo e inizia a non parlarti più
  • ti controlla in tutto
  • ti manipola
  • è dipendente da te.

Vi ricordo che esiste un gesto internazionale, un segnale d'aiuto per le donne in pericolo (signal for help).


Il gesto viene eseguito mostrando una mano con il pollice piegato nel palmo e piegando le altre dita verso il basso, chiudendo il pollice tra le dita, come per "intrappolarlo" simbolicamente.

Esiste anche un numero Antiviolenza e Antistalking. E’ un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.



GRAMMY AWARDS

di Aurora Giuffrè


Il 2 febbraio 2025, a Los Angeles, si è tenuta la 67esima edizione della più grande cerimonia di premiazione musicale al mondo: i Grammy Awards.

Tra i candidati, artisti di grande rilievo, i quali, dal settembre 2023 all’agosto 2024 hanno pubblicato interessanti progetti. Alcuni più di altri.

Come sempre, la cerimonia è caratterizzata da diverse esibizioni; quest’anno la performance di spicco è stata il tributo a Quincy Jones, venuto a mancare lo scorso novembre, che vede protagonisti grandi nomi quali Stevie Wonder, Janelle Monàe e Herbie Hancock.

illustrazione di Matilde Allione, III F

Il più premiato è stato il rapper Kendrick Lamar, che grazie al singolo “Not Like Us”, si è aggiudicato in ordine: Registrazione dell’anno; Canzone dell’anno; Miglior videoclip; Miglior interpretazione rap e Miglior canzone rap. Si tratta di un pezzo scomodo per la vittoria, in primis perché si è tenuto in considerazione il successo mediatico rispetto alla qualità, poi, il brano è nato da una diatriba con il rapper canadese Drake, e dare riconoscimenti a delle diss track non premia interamente il valore dell’arte, si tratta comunque di un brano di ottima qualità.

E invece la talentuosa Beyoncé ad aver vinto per l’Album dell’anno con il disco in stile country “Cowboy Carter”, che le è valso anche il premio Miglior album country. Con 32 premi su 88 candidature è l’artista con il maggior numero di Grammy ottenuti.

Tra i candidati per il Miglior artista esordiente troviamo Sabrina Carpenter, nuova diva del dance-pop, dalle melodie orecchiabili, la voce sensuale e i testi irriverenti. Carpenter ha recitato da ragazzina in alcune serie tv Disney, e adesso si è staccata completamente dall’adolescente che era con il divertente album “Short’n Sweet”. Poi c’è Raye, artista dalle grandi abilità canore, sulle orme di Amy Winehouse ha ripresentato l’R&B in una chiave moderna e innovativa. Non importa se non ha vinto, nel 2024 si è aggiudicata 6 BRIT Awards superando i Blur, Harry Styles e Adele. La vittoria è andata però alla sgargiante Chappell Roan, abile pianista e performer, che è diventata simbolo della libertà e dell’orgoglio LGBTQ+ con i suoi brani che spaziano dalle ballate a movimentate melodie dance pop. È un momento d’oro per la carriera di Chappell Roan, ed è stato giusto coronarlo con un Grammy.

La categoria Miglior album rap è stata vinta dall’artista Doechii con “Alligator Bites Never Heal”. Commossa, l’artista sul palco ha dichiarato “Questa categoria è stata introdotta nel 1989, e due donne hanno vinto. Tre donne hanno vinto! Lauryn Hill, Cardi B, e Doechii!”

Questo evento è testimonianza di un genere che si sta aprendo sempre di più al mondo femminile, Doechii ha aperto un piccolo spazio nella musica rap per le donne, con il brano “Denial Is a River” presente nell’album citato: parla delle sue esperienze come donna nella sua nuova realtà di fama, e lo fa in un modo totalmente nuovo! Speriamo che questa evoluzione rimanga in corso, e di vedere sempre più donne vincere in spazi prettamente maschili.

PROGETTO

 “EDUCARE NEL BELLO”

di Giulia De Vizia


L’istituto Tecnico per Geometri ha partecipato a un progetto di ripristino e presa in cura delle aule didattiche, dei corridoi e di altri spazi comuni. Gli studenti del triennio, coordinati da alcuni docenti, sono i protagonisti delle attività, che dopo una fase di progettazione svolta in laboratorio con il sistema autocad, è entrata nella fase realizzativa vera e propria.

I primi studenti a svolgere l’attività sono stati i ragazzi della 3^A.



Lo scorso anno le quarte si sono occupate invece di riqualificare il “tunnel” che porta alle palestre della scuola, inserendo frasi motivazionali riguardo il far play e ricreando personaggi anonimi che svolgono attività sportive.


E nel 2025 la 4^A e la 3^B...








Curiosità di Aurora Giuffrè

I MALANNI
DEL RE SOLE


 illustrazione di Sofia Baravalle, III F

Re Luigi XIV di Francia esclamava “Lo stato sono io!” tra un colpo di tosse e l’altro. Ebbene ciò rappresentava perfettamente lo Stato: splendido e in tiro, ma malaticcio. Qualunque cosa lo riguardasse era politica. Persino la sua sveglia. Immaginiamoci le chiacchiere a corte per ogni raffreddore...

Fu un re cagionevole di salute, che perlopiù sopravvisse, ma la sua lotta alla sopravvivenza non ha inizio con una malattia, bensì con un quasi-annegamento, all’età di cinque anni. A questa prima sventura seguì il vaiolo a nove anni, da cui guarì inaspettatamente. In adolescenza: allergie e un tumore al capezzolo da cui riuscì a guarire; gonorrea, che si ripresentò diverse volte nel corso della sua vita; una febbre tifoide per la quale perse tutti i capelli, e poi scarlattina.

Napoleone disse “Il sole non ha macchie?”. Parlando di lui, di macchie ne aveva sicuramente, perché patì anche il morbillo. A seguire: attacchi epilettici; dissenteria; problemi dentali che lo portarono ad essere completamente sdentato alla soglia dei cinquant’anni in seguito alle operazioni di rimozione. Ebbe una fistola e successivamente soffrì di malaria e di gotta e chissà cos’altro.

Morì per una gangrena non curata.

Non dobbiamo stupirci delle sue condizioni di salute, si dice (e probabilmente è vero), che egli si fosse lavato due volte in tutta la sua vita, come voleva la moda del momento. E poi, immaginatevi diventare re a solo cinque anni di età: tra mille cose da fare e gestire, è chiaro non si possa essere il volto della salute.

Sappiamo per certo che la salute del Re Sole, nonostante il nome, non fu costellata da luce di nessun genere. Ma nessun problema, ci pensava Versailles a luccicare per tutti!



CAMMINANDO NEL TEMPO CON UNA TELECAMERA IN MANO

di Morgana Piana


Oh, volete che ve ne parli? Dell’intervista allo schiavo?

Ma certamente.

Era un venerdì febbraio, uno di quei giorni nei quali da queste parti si sta in casa a guardare la tele, a leggere se sei un intellettuale o a dormire se sei uno che ha compreso davvero la vita.

Ma lì, tra le colline della Louisiana, il clima era alquanto mite, umido, ma mite.

Sembrava stesse per piovere, si sentiva nell’aria, il vento soffiava forte e l’erba lo seguiva a passo di danza.

E lì ho incontrato lo schiavo; ce ne erano tanti, tantissimi a dir la verità, marcati da cicatrici sulla schiena. E’ stata una fortuna non incontrare nessuno degli schiavisti lì, se ci avessero scoperto non sarei qui a raccontarvelo.

Ho cercato di comportarmi in modo da confondermi con la gente dell’epoca il meglio che potevo, ma era difficile, probabilmente facevo solo ridere, una della GenZ nel 1700.

Lo schiavo con cui parlai era buono, lo si vedeva dagli occhi, stanchi ma gentili.

Sembrava sapere chi fossi e da dove venissi, mi misi a parlare con lui, gli feci le solite domande, cosa coltivavano, come li trattavano, quanto lavoravano ecc.

Risposte secche: cotone, male, troppo.

Decisi di cambiare argomento, parlai di me, dell’attualità, di cosa stava succedendo da noi, nel 2025.

Quando gli dissi che la sua realtà sarebbe migliorata la sua espressione cambiò, non so come, ma cambiò.

Ma dopo certi argomenti, come i lavori sottopagati in così tante parti del mondo, le guerre, la povertà, l’odio, il razzismo, il menefreghismo... ritornò a come lo avevo incontrato, allo stesso sguardo.

“Lo sapevo...”, disse poi all’improvviso, interrompendomi mentre gli raccontavo di Trump e di come aveva espulso i migranti con un aereo militare.

“Lo sapevo io, che il mondo non cambia mai. O, perlomeno, non cambierà finché le persone non smetteranno di avere bisogno di un capro espiatorio su cui rovesciare tutto il loro odio.”