lunedì 14 aprile 2025
Dalla Redazione
Libertà - li|ber|tàs. f. inv. 1313-19; dal lat. libertāte(m).
- L’essere libero, la condizione di chi è libero.
- Stato di chi non è prigioniero.
- Facoltà dell’uomo di agire e di pensare in piena autonomia
- Indipendenza di una comunità politica dalla dominazione straniera o da una dittatura interna, godendo di libere istituzioni.
- Condizione di chi può agire nella vita pratica secondo le proprie scelte, grazie a un potere specifico riconosciutogli dalla legge.
- Affrancamento, liberazione.
- Capacità dell’uomo di determinare le proprie azioni scegliendo tra due o più alternative ugualmente possibili.
- Consapevole accettazione della necessità universale da parte del singolo individuo.
- Insieme di garanzie che regolano o vietano le costrizioni alle quali potrebbe essere costretto o impedito chi ne è titolare in qualsivoglia manifestazione o situazione della vita privata o sociale.
Abbiamo pensato fosse doveroso celebrare la Libertà per tanti motivi: per ricordare un lontano aprile di 80 anni fa e ribadire che la democrazia di oggi nasce dalla Resistenza di allora, per difendere le tante libertà negate tutti i giorni, e perché crediamo che la libertà, per essere autentica, debba essere condivisa, difesa e coltivata ogni giorno.
Leggerete tante storie, che in diverso modo raccontano di libertà negate, conquistate, perdute o ambite. Vedrete che la libertà è ovunque e riguarda tutti.
Buona lettura!
A PROPOSITO DI GEOMETRI...
di Giulia De Vizia
I futuri geometri di Cuneo, attraverso uno sguardo attento al territorio in cui vivono, sognano una città a misura di ogni cittadino, una città in cui le scuole si aprono al territorio e dialogano con l’amministrazione pubblica per trovare soluzioni migliori per rendere Cuneo sempre più bella e sostenibile.
In riferimento a questo, è stato creato un libro dalle classi quinte di quest’anno che, attraverso i progetti di alternanza scuola-lavoro, hanno esplorato anche il tema della mobilità sostenibile con grande partecipazione mettendosi in gioco come veri protagonisti del cambiamento progettando anche alcuni luoghi della propria città.
Ho piacere di approfondire con voi alcuni progetti svolti dai ragazzi!
Rinascita della Stazione Vecchia
L’ex Stazione di Cuneo Gesso è la prima stazione ferroviaria della città. Ha avuto un ruolo importante centrale per la vita dei cittadini, collegando Cuneo alla Liguria, ma, dal 2012 è stata soppressa la linea Cuneo-Mondovì e venne usata come sede del Memoriale degli Alpini.
I ragazzi hanno esplorato l’area e discusso le potenzialità future della stazione.
Durante le fasi di rilievo fotografico e architettonico, hanno osservato diverse criticità del posto: fondo stradale dissestato, pendenze non a norma, parcheggi non regolamentati, tombini deteriorati, elementi d’inciampo, panchine usurate ecc… Per questo hanno pensato di tracciare stalli per auto in prossimità della riva e lungo la strada di collegamento del centro, parcheggio per i bus turistici, spazio didattico per laboratori all’aperto, panchine smart e abbellimenti estetici come aiuole, cestini, fontanelle e portabici.
Una zona ricca di questi elementi è rappresentata ad esempio dai Giardini Fresia, che evidenziano però attualmente una situazione di degrado: molti alberi sono scomparsi, alcuni sono rinsecchiti e altri a rischio di caduta, numerose panchine si presentano in condizioni pessime e i gradini in pietra di collegamento dei diversi livelli sono sprofondati nel terreno.
Per la nostra città è essenziale la presenza di spazi verdi e luoghi di socializzazione, poiché questi possono essere fondamentali per uno sviluppo sociale migliore.
L’idea progettuale prevede l’introduzione di elementi moderni che integrino con il disegno e la vegetazione del parco.
Viene proposta una terrazza panoramica e un chiosco-bar per attirare l’attenzione dei visitatori.
L’area bambini verrà posizionata accanto all’entrata principale e resa più innovativa e sicura. Saranno inserite nuove fontane, circondate da fiori colorati e cespugli verdi.
Parigi verso la città dei 15 minuti
Negli ultimi dieci anni, l’urbanistica delle grandi città sta evolvendo un nuovo modello, chiamato “ città dei 15 minuti” che ha l’obiettivo di far trovare a ogni persona tutto ciò che le serve, dal lavoro al divertimento, entro 15 minuti a piedi da casa. Riducendo così la necessità di spostamenti lunghi e inquinanti.
Le città che stanno sperimentando questo metodo sono Parigi e Barcellona.
A Parigi, la sindaca sta rendendo la città più pedonale e ciclabile, riducendo il traffico e incentivando i trasporti sostenibili per migliorare la qualità di vita; ma questo cambiamento non è visto da tutti come un beneficio: alcuni sostengono che sia un sistema per controllare le persone e limitarne gli spostamenti oppure ridurre la libertà della persona o costringerle a rimanere nei propri quartieri, creando disuguaglianze. Inoltre la riqualificazione potrebbe portare all’aumento dei prezzi degli immobili in alcuni sobborghi, inducendo i residenti storici a trasferirsi.
Libertà
di Morgana Piana
Libertà
Cos’è “libertà?”
La possibilità
Ma quale possibilità?
Oh, sì, quella di poter usare
Quelle corde vocali
A nome del vento
Ma per cosa?
Per cantare le canzoni d’amore
Sotto al sole d’agosto
O per dire
“I was saved by God to make America great again”
Libertà
Cos’è “libertà”?
Oh, sì, quella di poter usare
Le tue
Però
Attenzione: solo per i benestanti!
Mani
Quella di poter alzare le bandiere
Con la polizia a girotondo
In manifestazione
O quella di poter alzare
Quelle mani
Nel segno del nero ventennio
Io ti lascio parlare
Perché così si chiama la democrazia
Ma perché allora tu
Non lasci dire a me
Nero
Clandestino
Straniero
Mostro
Diverso
Quello che penso?
Perché nascondi
Le soluzioni
Firmando accordi
Leggendo discorsi
Dicendo: “Nel 2030 ce la faremo”
L’ONU da voi creato
Chi più lo ha ascoltato?
Senti senti
Voci di foschia, o smog magari
Le sentite?
Le voci di chi scappa
Le voci dei sopravvissuti
Le voci delle donne accoltellate
Le voci delle pance vuote
Le voci delle ossa bruciate
Le voci delle ambulanze seppellite
Le voci dei bambini
Le voci dei ragazzi senza futuro
Le voci degli alberi…
Le sentite?
il gran teatro delle città
i vedutisti a cuneo
La mostra è stata allestita nel Complesso Monumentale di San Francesco, luogo scelto dalla Fondazione anche per le esposizioni del 2022 ("I colori della Fede a Venezia. Tiziano, Tintoretto, Veronese") e del 2023 ("Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori della Santa Casa di Loreto").
È stata inaugurata a fine novembre 2023 ed è terminata il 13 aprile.
Gli artisti scelti sono gli esponenti di una corrente artistica che prende piede nel Settecento in tutta Europa, il Vedutismo. Come intende il nome stesso, i capolavori rappresentano vedute di città, perlopiù italiane, in particolare Venezia e Roma.
Il movimento si diffonde grazie ai nobili intellettuali che partono per il Grand Tour, un viaggio per tutto il continente europeo. Per averne un ricordo materiale infatti, iniziano a commissionare agli artisti paesaggi, i cui soggetti erano, appunto, vedute urbane.
I quadri sono ancora oggi apprezzati in tutto il mondo, infatti la mostra ha riscosso un meritato successo: da novembre più di 20.000 visitatori hanno varcato la soglia del Complesso (fonte: LaGuida).
Il percorso si può dividere in due parti: la prima è dedicata a un video sul contesto storico e gli strumenti utilizzati dai vedutisti con la spiegazione del funzionamento della camera ottica.
Questo, ovviamente, rende l'esperienza più piacevole anche per chi non conosce la corrente artistica e fa scoprire ai visitatori qualche curiosità. Soltanto dopo il contenuto multimediale, inizia la vera esposizione.
I quadri sono raggruppati per artista seguendo l'ordine cronologico, cosa che fa notare al visitatore lo sviluppo del Vedutismo.
Ciò che ho veramente apprezzato è il numero di quadri presenti, ossia pochi rispetto a molte altre mostre.
Personalmente, amo osservare i quadri per molto tempo. Avere la consapevolezza di non dover correre per ammirare ogni parte della mostra mi permette di concentrarmi di più.
Questo fattore è aiutato anche dal luogo di esposizione, il Complesso di San Francesco, ovvero una chiesa sconsacrata. L'ambiente spoglio e in penombra fa focalizzare tutta l'attenzione del visitatore sui quadri e nient'altro.
Non resta che aspettare il prossimo anno per scoprire gli artisti che sceglierà la Fondazione per la mostra del 2026.
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